Introduzione
L’arte della cosmesi, intesa come il piacere di adornassi con colori, acconciature e/o tatuaggi ha sempre fatto parte della cultura della società, rispondendo ad esigenze organizzative all’interno della tessa, o al desiderio di essere accomunati ad una determinata classe sociale. Nulla toglie che dai primi utilizzi, fino ad oggi, i cosmetici abbiano subito un evoluzione e siano utilizzati per esaltare la bellezza ed esprimere uno stile individuale.
Le origini egizie della cosmesi
La storia del trucco e dei cosmetici può essere fatta risalire ai tempi antichi, alcune ricerche la riconducono al papiro di Ebers. Proprio all’’Antico Egitto risale l’utilizzo dell’eyeliner, o kohl. Esso è un cosmetico utilizzato nelle zone asiatiche e medio orientali, composto da una miscela di polveri di carbone, unite all’olio di sesamo o alla cera d’api. Tale composto veniva applicato sulle palpebre per contornare gli occhi ed ottenere un look di grande effetto. Oltre a questo cosmetico, a questo periodo storico risale l’usanza di applicare tinture all’henné di tutti i colori su mani, unghie e piedi per le occasioni speciali. Sempre nel papiro di Ebers troviamo, abbondanti ricette di unguenti per migliorare e abbellire la pelle ed il corpo, ricette per eliminare le rughe e le macchie cutanee. Proprio questo papiro ci fornisce diverse ricette cosmetiche legate a caratteri magico-religiosi, in antichità infatti si riteneva che i difetti e le malattie fossero attribuibili agli spiriti maligni.
Nel mondo greco-romano
Nella cultura greca, entrambi i sessi usavano i cosmetici per migliorare il proprio aspetto o rendersi più attraenti. Erano molto utilizzati i profumi egli oli per profumare la pelle, ad ogni parte del corpo fu associato un profumo per risanare il corpo.
Imponente fu il contributo dato da Plinio il Vecchio alla cosmesi romana, che ritroviamo nella sua opera “Naturalis Historia”. Egli scrive le origini dei profumi, ed i suoi usi nella società. Critica i profumi, i quali sono diventati un lusso ed un onere per le tasche romane, tanto che alcuni gli utilizzavano addirittura per profumare le pareti del bagno, un uso spregiudicato di tale fragranza.
In entrambe le culture, sappiamo che l’uso dei cosmetici era molto importante sopratutto per delineare il livello sociale e l’agiatezza.
L’influenza araba
Appartiene alla cultura araba il profondo legame, tra l’igiene, l’utilizzo di profumi/incensi e le funzioni religiose. Sempre loro dobbiamo ringraziare, per averci tramandato l’uso dell’incenso, e la tecnica distillatoria per l’estrazione degli olii essenziali. In particolare in questa cultura, nasce l’industria cosmetica e l’alchimia, che portò alla creazione di alambicchi e laboratori specializzati. Sarà grazie al filosofo, Avicenna ed alla sua opera “Liber canoni, de medicinis cordialibus, et cantica”, che giungeranno nel mondo greco-romano tutte le informazioni sulle droghe aromatiche orientali.
La cultura cinese
La cosmesi è strettamente legata alla cultura cinese, i suoi abitanti infatti credevano che la bellezza esteriore riflettesse il benessere di tutto l’organismo umano. Dalla cura della pelle a quella dei capelli, ogni pratica serve a mantenere il corpo sano e giovane. Sono sopratutto le donne, quelle che utilizzavano, pollini, pigmenti e polveri per truccare il viso, o profumi come quello di gelsomino, rosa o muschio per la toilette quotidiana.
Ogni donna in Cina, possedeva un astuccio in lacca per contenere le proprie ciprie, un piccolo specchio, profumi e pigmenti per il trucco. In questo nobile paese, la cosmesi era un arte raffinata, che rispettava in perfetto equilibrio i lineamenti naturali e l’armonia dei tratti del viso per un piacere estetico e spirituale. Quello cinese è uno dei pochi popoli che ha saputo deliziare gli eventi, ed i momenti della vita con l’utilizzo di materie prime odorose come gli incensi ed i profumi.
Cosmesi e religione
Come accennato in precedenza, i cinesi integrano nella loro cultura l’utilizzo dei incensi e profumi per le cerimonie nei templi o per i funerali, particolari momenti legati alla loro religione, e non sono gli unici. Vi sono, in modi diversi, altre culture che impiegano gli incensi, i profumi o gli unguenti per accompagnare riti sacri. Infatti, anche nella religione islamica, si utilizza l’incenso per i momenti di preghiera e per le cerimonie funebri, ma non solo. Specialmente nel mese del Ramadan, l’incenso è bruciato all’interno delle moschee, come purificatore dell’aria, spirituale e pratica. Nella religione buddista, invece l’incedo è utilizzato come mezzo per la contemplazione. Nella tradizione della chiesa cristiana, l’incenso è utilizzato per creare l’atmosfera sacra durante la celebrazione liturgia. Ritroviamo sempre nella tradizione cristiana l’utilizzo di unguenti profumati, in un episodio in particolare, della Bibbia, in cui Gesù arrivato a Betaina venne cosparso di unguenti molto costosi.
Evoluzione sociale della cosmesi
Nel Medioevo, tuttavia, l’uso dei cosmetici era in gran parte limitato alle donne delle classi più elevate, in quanto il suo uso era un segno di ricchezza e di un preciso status sociale, quello nobile o reale. I cosmetici come le pomate per le labbra e le ciprie dimostravano che si aveva accesso a luoghi dove procurarsi questi lussi. Inoltre, dimostravano che si avevano soldi da spendere nonostante i costi elevati associati alla loro produzione. Per questo motivo, il trucco era considerato un elemento necessario per chi voleva dimostrare la propria posizione sociale.
L’evoluzione e l’innovazione della cosmesi, riparte con la nuova visione della società popolare e consumistica dell’industrializzazione, ma ci conduce, solo, nel XX secolo, a cambiamenti rivoluzionari in termini di disponibilità e accettazione dei cosmetici da parte delle donne. Grazie a questo sviluppo del concetto culturale le donne sono riuscite ad esprimere liberamente attraverso le loro scelte i nuovi canoni di bellezza.
Oggi
Sebbene sia radicalmente cambiata la cultura della cosmesi rispetto agli albori, le persone considerano ancora i cosmetici un modo per amplificare la propria attrattiva. Oggi l’industria della cosmesi è inarrestabile e sempre più agguerrita, i consumatori hanno a disposizione una miriade di scelte quando si tratta di prodotti per il trucco, la cura dei capelli e la bellezza, che vanno dai prodotti di base per tutti i giorni agli articoli specializzati. Le aziende utilizzano ogni genere di campagne pubblicitarie e di marketing al fine di soddisfare ogni bisogno e promuovere le vendite dei prodotti in tutti i canali.
La storia della cosmesi è tutt’ora in continua evoluzione, non un qualcosa di statico, ma in continua trasformazione. Un’industria multimiliardaria e internazionale che sforna ogni giorno nuovi prodotti e trend per tutti i gusti.
BIBLIOGRAFIA
E. Riva, “I segreti di Venere: i prodotti di bellezza dagli antichi ricettari ai giorni nostri”, Tassotti Editore, Bassano del Grappa (VI) 1997
Movesti P. “Alla ricerca dei cosmetici perduti: con un saggio di giampiero bonetti”, Marsilio Edirori, Venezia 1975