Origine del nome e famiglia
Il papavero anche conosciuto con il termine latino “papaver”, il quale deriva dal termine celtico “papa”, che significa cibo, è un erba appartenente alla famiglia delle Papaveraceae.
In questa famiglia fanno parte diverse tipologie di papavero, il papavero comune (papaver rhoeas), il papavero da oppio (papaver somniferum), il papavero orientale (papaver orientale).
Di queste tipologie, solo il papaver somniferum può essere considerato un’erba medicinale, le altre due tipologie sono prettamente ornamentali, ed ampiamente diffuse in pianura e nelle zone submontane.
Cenni storici
Il papavero è giunto in Italia, dalle zone dell’antico Egitto e Mesopotamia. Gli egizi infatti consideravano il papavero come simbolo di resurrezione e I greci lo associavano a Morfeo, dio del sonno. Fin dall’antichità era utilizzato per scopi terapeutici, grazie le sue proprietà analgesiche e sedative, era utilizzato per alleviare il dolore, i problemi respiratori e gastrointestinali.
Famosa a livello storico sono le guerre dell’oppio, una serie di conflitti tra Cina e Regno Unito. In questo periodo storico infatti era molto forte e redditizio il commercio effettuato, tra l’India britannica e la Cina. Non vi fu solo una guerra, ma due, la prima tra 1839 e il 1842, la quale segnò la sconfitta della Cina, e l’ottenimento dei territorio di Hong Kong, attraverso il trattato di Nanchino, il quale prevedeva anche il libero commercio dell’oppio da parte della Gran Bretagna nei territori cinesi.
La seconda guerra invece tra il 1856 1860, segna la vittoria dell’imperialismo occidentale e la continuità del commercio dell’oppio, oltre che l’apertura di nuovi porti per facilitare i commerci con l’occidente.
Benefici del papavero
Come sopra accennato, tra le diverse forme di papavero, quello utilizzato come pianta medicinale è il papavero da oppio. I componenti infatti estratti da questa pianta sono utilizzati per produrre oppiacei, come alcuni tipi di alcaloidi, la morfina, tebaina e papaverina. Alcuni di questi analgesici che vengono impiegati per il trattamento del dolore grave. La codeina invece è un oppioide presente nel papavero utilizzato sia come analgesico che come antitosse.
Ma non solo, il papavero contiene molti principi attivi, come gli antociani, potenti antiossidanti che aiutano a proteggere le cellule dai danni causati dai radicali liberi, oltre a migliorare la comunicazione tra le cellule, ma hanno anche effetti antinfiammatori e ampi benefici per il sistema cardiovascolare.
Disturbi
Il papavero da oppio è un rimedio che ci può aiutare a curare:
- Astinenza da sostanze oppiacee
- Diarrea
- Disturbi del sonno
- Dolore grave
- Nausea
- Tosse
Utilizzi in cucina
I suoi fiori possono essere utilizzati freschi o secchi, in quanto anche se essiccati non perdono i principi attivi al loro interno.
Un infuso fatto con le teste di papavero fresche, può essere utilizzato con effetto calmante o per combattere l’insonnia anche nei soggetti più deboli. Le teste di papavero vanno lasciate in infusione in acqua calda per almeno sei ore, e la proporzione deve essere 1 A 10= (10 parti di acqua e 1 di papavero).
I petali del papavero rimanendo colorati di rosso scuro, anche quando vengono essiccati, conferiscono le tisane un particolare colore rosso vivo che le rende attraenti e gradevoli.
Curiosità
Alcuni studi suggeriscono come gli antociani possono avere proprietà anti-cancerogene, e per questo sono associati a ridurre il rischio di sviluppare alcune tipologie di cancro, tuttavia queste sono affermazioni ancora in fase di ricerca e studio.
A causa della loro natura altamente potente del potenziale abuso, i derivati del papavero possono essere utilizzati solo tramite prescrizione medica, in quanto il loro utilizzo è largamente regolamentato. L’ONU e l’OMS sono tuttora impegnate nella supervisione del commercio illegale oppiacei.
BIBLIOGRAFIA
Chiereghin P., “Farmacia verde manuale di fitoterapia: conoscere ed utilizzare le piante officinali e le loro proprietà curative”, Bologna, Edagricole, 2011
“Il segreto della salute: erbe e cure di Frate indovino”, Perugia, Edizioni frate indovino, 1970
“Nuova Enciclopedia delle ERBE: riconoscimenti e uso medicinale alimentare, aromatico , cosmetico”, Castelnuovo del Garda (VR), Edizioni del Baldo, 2013