Introduzione
La vitamina B1, che in questo articolo analizzeremo, fa parte del gruppo B, che racchiude 8 vitamine essenziali che sono fondamentali per vari processi metabolici dell’organismo.
Nel mondo frenetico odierno, è facile trascurare la nostra salute. Spesso ci concentriamo sulle preoccupazioni immediate e dimentichiamo di prenderci cura del nostro benessere a lungo termine. Le vitamine, sono nutrienti essenziali che aiutano il nostro corpo a funzionare correttamente.
Cos’è la vitamina B1 e i suoi benefici
La vitamina B1 è anche conosciuta con il nome “tiamina” o “aneurina”, fa parte del gruppo delle vitamine idrosolubili, ed è essenziale per l’organismo in quanto contribuisce come coenzima ai processi cellulari, per la produzione di energia, la crescita cellulare ed un sistema nervoso sano. La tiamina è anche fondamentale per la crescita, in quanto stimola l’appetito e migliora il funzionamento del sistema digerente.
Viene anche chiamata “vitamina del morale”, per i benefici che apporta a livello mentale. Grazie a ciò porta una suggestione positiva, e migliora tutte quelle situazioni di inappetenza, stanchezza e negatività.
Scoperta della vitamina B1
La tiamina o vitamina B1 fu identificata per la prima volta nel 1890, nelle Indie Olandesi, dal dottor Christian Eijkman, il quale comprese come una malattia che affliggeva i polli a causa di una dieta a base di solo riso brillanto, potesse essere guarita attraverso una dieta a base di riso integrale. Successivamente altri scienziati e ricercatori iniziarono nel 1911, a parlare di una sostanza che contenuta nel riso integrale e grezzo guariva dalla malattia nota come “beri-beri”. La “vitamina” così la identificò il biochimico di origine polacca, Kazimierz Funk, al quale dobbiamo l’invenzione di questo termine.
La Vitamina B1 fu isolata per la prima volta nel 1926, nello stesso laboratorio dove il dottor Eijkman aveva fatto la sua scoperta. Questa vitamina all’epoca era usata come rimedio per curare rapidamente le persone denutrite affette dalla malattia “beri-beri”, una malattia diffusa tra le popolazioni asiatiche che crea gravi danni al sistemi nervoso, cardiovascolare e gastrointestinali. In queste zone la popolazione si cibata esclusivamente di riso brillato, a cui durante il processo di lavorazione vengono eliminate le fibre. A tal fine con un “semplice” cambio di alimentazione o sostituzione con un riso integrale o grezzo, previene o guarisce questa malattia.
Dove trovarla
La tiamina la troviamo in natura in molti alimenti della nostra dieta, a partire dalle uova, latte e derivati, carni e pesce, lievito di birra e legumi come fagioli, lenticchie.
Una buona fonte di vitamina sono anche i cereali in grani, in quanto la tiamina risiede nel loro germe o corteccia esterna, nei cereali integrali come grano, avena e riso integrale. In generale tutti quei cereali non lavorati e raffinati sono fonti di tiamina, ed anche la frutta secca.
Questa vitamina viene inoltre aggiunta ad alcuni alimenti trasformati, come pane e pasta, ma in ogni caso il loro contenuto di vitamina è inferiore al 20% rispetti alla consumo di grano integrale.
In alcuni casi però potrebbe essere necessario, quando ci troviamo in una situazione di carenza di vitamina B1, prendere degli integratori alimentari specifici.
Carenza di vitamina B1
La carenza di vitamina del gruppo B nell’organismo si manifesta con sintomi quali secchezza o ruvidità della pelle e salute dei capelli, altri sintomi possono essere mancanza d’appetito, stitichezza, insonnia e acne. Lo scarso assorbimento della tiamina è condizionato da alcuni fattori alimentari e psicologici: infatti è ridotto in presenza stress o dall’eccessivo consumo di alcuni alimenti quali caffè, zucchero e alcolici, dall’utilizzo di alcuni medicinali quali sonniferi o pillole anticoncezionali o dai sulfamidici o in presenza di infezioni.
Il suo assorbimento, invece, è favorito dalla presenza di altre vitamine, quali C ed E, e minerali come fosforo e calcio.
La carenza di vitamina B1 può causare diverse conseguenze, come già in precedenza accennato, porta alla malattia “beri-beri”, ma anche altre patologia come encefalopatia di Wernicke-Korsakoff, cioè amnesia associata a gravi stati confusionali. Ma associare queste malattie a malattie che colpiscono solo il terzo mondo, infatti vi sono stati alcuni casi della malattia “beri-beri” anche negli Stati Uniti, dove alla base della dieta dei soggetti colpiti vi era pane bianco e zucchero raffinato.
Rischi e dosaggio
Nel caso di un’assunzione elevata di questa vitamina, non ci sono effetti collaterali gravi, ma può causare alcuni effetti collaterali rari, come reazioni allergiche o intolleranze; i sintomi che possono insorgere in tal caso sono nausea, vomito, flatulenza e/o diarrea.
Sono stati riportati casi di tossicità da vitamina B1 in pazienti con insufficienza renale, tali casi sono rari e si manifestano dopo lunghi periodi di elevate dosi di assunzione.
Solitamente la dose raccomandata di tiamina al giorno è 1,2 mg per adulto sedentario di sesso maschile, per le donne 1,1 mg al giorno, mentre per i soggetti attivi è 2,3 mg per adulto attivo. Per le donne in gravidanza invece è raccomandata un assunzione di 1,4 mg al giorno che durante l’allattamento sale a 1,5 mg.
Ricorda che è sempre importante rivolgersi ad un medico di base o ad un professionista del settore per comprendere al meglio il dosaggio ed il fabbisogno appropriato per il nostro personale stile di vita.